La Vita Indipendente in Sicilia

La Regione recepisce la normativa nazionale e comunitaria sulla Vita Indipendente e, più in generale, sull’inclusione sociale, attuando interventi sperimentali di assistenza personalizzata. Si legge sul sito Superabile INAIL della regione Sicilia che nel solo 2017  “La giunta regionale ha approvato il cofinanziamento di 320 mila euro, su un importo complessivo di 1,6 milioni, per la realizzazione di 16 progetti di vita indipendente, ciascuno del valore di 100 mila euro. La regione emanerà le direttive per uniformare criteri di compartecipazione”.

Dal 1° marzo 2017 la quota regionale viene finanziata tramite un apposito fondo, istituito con LR n°4:

“Al fine di garantire l’attuazione dei livelli di assistenza domiciliare, con riguardo ai soggetti con disabilità gravissima di cui all’articolo 3 del decreto ministeriale 26 settembre 2016 di riparto del Fondo nazionale per la non autosufficienza (che all’articolo 3 prevede una partecipazione regionale con una quota non inferiore al 40%), è istituito il “Fondo regionale per la disabilità”, da destinare agli aventi diritto, nei limiti dello stanziamento di bilancio, mediante trasferimenti monetari diretti per ciascun soggetto in relazione al piano individuale di assistenza e da erogarsi mensilmente.

Ovviamente le erogazioni di tale fondo sono integrative degli altri benefici economici elargiti da Comuni e ASP sotto forma di assistenza domiciliare.

Vengono individuate due fasce di intervento:  una per i disabili gravissimi, ai quali è ovviamente riservata la quota maggiore, e una per i disabili di media intensità.

Vi sono 90 giorni per elaborare i progetti tramite le Aziende Sanitarie Provinciali, che agiscono in concorso con le UVM dei Distretti Sanitari. In seguito, le risorse economiche vengono erogate direttamente alla persona con disabilità o al rappresentante legale, sulla base della sottoscrizione con di un patto di cura, sottoposto a controlli periodici, finalizzato a dimostrare che le risorse monetaria vengono destinate al benessere della persona con disabilità.

Il finanziamento del progetto è del 50% all’avvio, del 30% dopo 6 mesi e del 20% a conclusione.

La dotazione iniziale è di 36 milioni di euro.

In quanto allo schema per la redazione del progetto, esso è compatibile con le linee guida diffuse a livello nazionale. Innanzitutto i criteri di selezione dei beneficiari sono i soliti: condizione famigliare, abitativa e ambientale, economica. Le macro-aree di intervento sono quattro: assistenza personale, domicilio, inclusione, trasporto sociale.

  1. L’assistente personale non è l’assistente domiciliare, ma ha una specifica formazione. Consente alla persona con disabilità di realizzare e potenziare la sua vita indipendente in molti ambiti. A questo si richiede elasticità e disponibilità ad adattarsi agli orari ed alle necessità della persona; riservatezza, empatia e capacità di non lasciarsi coinvolgere emotivamente sono sue caratteristiche professionali. L’assistente personale non prende decisioni al posto della persona.
  2. Per “domicilio” non s’intende solo la permanenza nella famiglia di origine. Questi progetti intendono promuovere la più ampia indipendenza, e per questo si ricorre anche all’housing sociale, (introdotto con LR 1/2012).
  3. Ci sono progetti di integrazione lavorativa,  prevista per la prima volta con LR n° 24 del 26 novembre 2000 (Disposizioni per l’inserimento lavorativo dei soggetti utilizzati nei lavori socialmente utili. Norme urgenti in materia di lavoro ed istituzione del Fondo regionale per l’occupazione dei disabili), precisamente negli articoli dal 24 al 27.  Ci sono anche progetti di integrazione sociale: la finalità del “progetto mare”, ad esempio, come si legge sul sito di Sicilia Accessibile, “è quella di offrire una spiaggia fruibile alle persone con disabilità, gratuita e a ingresso libero, che favorisca l’autonomia e la partecipazione alla vita sociale dei diversabili e, in particolare, all’ambito di esperienza collegata al mare, alla balneazione e allo sport in acqua“.
  4. In Sicilia vi sono aziende private che offrono, come servizio, anche trasporti mirati a persone con disabilità. Ci sono anche servizi taxi finanziati con provvedimenti inseriti all’interno della legge finanziaria regionale.

In pratica i criteri per l’approvazione dei progetti sono:

  • Livello di gravità;
  • Situazione famigliare;
  • Condizione abitativa;
  • Condizione scolastica e lavorativa;
  • Vita sociale al di fuori della famiglia;
  • Reddito personale;
  • Reddito del nucleo famigliare;
  • Altro servizio di cui usufruisce (punteggio, questo, da decurtare).

 

 

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